Gli attacchi di panico: sintomi, cause… e risoluzione

Gli attacchi di panico sono episodi di intensa angoscia che compaiono d’improvviso, senza apparenti motivi né spiegazioni.
Si manifestano con tachicardia, senso di soffocamento, tremori, sudorazione, vertigini, una terribile paura di perdere il controllo, impazzire o morire.
Sono segnali neurovegetativi che vengono inizialmente percepiti come sintomi di rilevanza medica, tanto che a volte, in preda ad un attacco di panico, ci si rivolge al pronto soccorso, nel timore che si tratti di un infarto o una condizione fisica che possa rappresentare un pericolo per la salute o la vita.

In realtà questa costellazione di sintomi chiamata attacco di panico ha un’origine psicologica, spesso conseguente a pregressi stress e sovraccarichi emotivi, traumi.
La difficoltà nella mentalizzazione ed elaborazione di vissuti difficili fa sì che sia il corpo a dare un messaggio d’allarme che ancora il pensiero non recepisce.
L’angoscia di origine psichica alza la voce sotto forma di angoscia somatica e si pone in primo piano con urgenza e fuori dal controllo razionale. Infatti, dopo le prime volte in cui l’attacco di panico compare e poi svanisce, il soggetto sa che non morirà, ma nonostante questo avvertirà ogni volta la stessa paura, come si trattasse di qualcosa di indipendente da sé.
Si tratta del circolo vizioso della paura di aver paura: allo stimolo (entrare in macchina in autostrada, trovarsi da soli in un negozio o in situazioni dalle quali non sarebbe possibile uscire senza sentirsi in imbarazzo o ricevere un aiuto) si assocerà l’immagine di una sensazione angosciosa che anticiperà la risposta, provocandola.
Questo avviene in modo indipendente dalle spiegazioni e dalle rassicurazioni, apparendo incontrollabile.

Le cause degli attacchi di panico

Il controllo è una tematica centrale parlando di attacchi di panico.
Spesso infatti gli attacchi di panico rappresentano un’espressione sintomatica ed un momento di rottura, proprio nella vita di persone che agiscono e appaiono come persone “forti”, efficienti, responsabili e che sono rassicurate dalla percezione di avere il controllo.
Il ripetersi di attacchi di panico fa venire meno la sensazione di sicurezza, di conoscere sé stessi, di avere in mano le redini della propria vita.
Le cause del comparire degli attacchi di panico possono essere un trauma, singolo o ripetuto, un passaggio evolutivo importante che rende più fragili, una separazione, un abbandono, emozioni non abbastanza espresse ed ascoltate, parti di sé a cui non è stato dato spazio a causa di relazioni difficili o assetti di vita complessi: eventi o passaggi destrutturanti per un senso di identità che poggia su basi forse non più  solide, attuali o funzionali, e che vanno comprese, rinarrate e rinforzate.
Spesso il sintomo compare a distanza di tempo da questi avvenimenti, quando tutto sembra tornato alla norma.

E’ proprio allora che le emozioni possono iniziare a venire a galla, lo stress ad allentarsi lasciando scoperti detriti, un po’ come quelli che si trovano a riva dopo una mareggiata.

Che fare?

Il persistere degli attacchi di panico porta alla sensazione di non poter essere più autonomi, di non poter fare più niente da soli.
Questo riconduce ad una dimensione infantile di dipendenza e di paura ancestrale, che ci dà un’indicazione su dove guardare. Verso il bisogno di essere accolti e sostenuti, di accogliere noi stessi le nostre parti più fragili.
Da qui si riparte.
L’allarme che gli attacchi di panico rappresentano dà l’indicazione della necessità di un cambio di rotta. Occorre ascoltarla ed iniziare un lavoro di chiarificazione e di ricostruzione. Questo può avvenire all’interno di un buon percorso di psicoterapia. Il supporto della relazione terapeutica è fondamentale per individuare cosa della propria storia ha portato alla situazione attuale e, non solo poter individuare delle strategie per gestire il panico, ma lavorare in modo curativo sui motivi che l’hanno determinato.
A partire dalla condivisione, esplorazione e significazione del sintomo del panico, il percorso di psicoterapia può aiutare a vedere come la sua comparsa permetta di aprire nuovi spazi di costruzione del sé, mettere in circolo nuove energie, ricostruire con nuovi assetti.

Per un primo appuntamento di consultazione nel mio studio a Milano è possibile trovare  i miei riferimenti nella sezione contatti.

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